giovedì 7 maggio 2015

Pensieri...

    E se ci rifletto... mi accorgo che non so stare vicino a Chi dipende troppo da me, ma non per questo non amo. Non si tratta di abbandonare, ma di allontanarsi. Forse io sono stata dalla parte di Chi si allontana quando si rendeva conto di essere al centro della vita di un'altra persona, quindi (lo so per certo) non sono obiettiva. Ma, poi, può succedere che non sappia reggere tutti i bisogni di una persona... e probabilmente sono le esperienze vissute a modellare le mie stesse idee... Ma io non credo che essere innamorati significhi ubbidire o assecondare i bisogni dell'altro. L'amore lo associo più alla libertà e all'essere capace di cavarmela da sola e, nonostante questo, aver voglia di fare le cose in due...


6 commenti:

Unknown ha detto...

Amare non significa per forza assecondare ed ubbidire, se mai fondersi entrambi per Creare una terza Entita'...
E' comunque chiaro che in questo Amore ci debba e Ci possa stare una comunione di identita' e vedute., pur lasciando vivere la liberta' piena delle proprie espressioni...purche' non vengano lese o minate le fondamenta dell'Unione...

Unknown ha detto...

E la via per la felicità, quale sarà? Magari, indossare un abito di umiltà correlato da tanta, tanta obbedienza. Che ne pensi? Oggi mi sento di scrivere in modo provocatorio, dopo aver reso pubblico il mio ultimo post, appena alcune settimane fa... E sotto la propria responsabilità e nella piena consapevolezza dichiaro che, a volte, cerco (anch'io) grandi cose, grandi imprese da compiere, con magari la segreta speranza di essere capace di offrire (di rimando) grandi sacrifici, ma tutto quello che mi viene chiesto, invece, è stare al mio posto, sfuggendo alla tentazione principale di immaginare sempre un'altra vita altrove… Un'altra vita in cui, io abbia (finalmente) l’Amore di un Uomo stabile, un’altra impresa da scalare, un altro…”Tutto”. Senza scordarmi però che "Obbedire” significa: “non assecondare sempre le mie emozioni e sentimenti, fidandomi invece di un'altra fonte di informazione sulla realtà. Giudicando però una normale situazione, decidendo le azioni future non solo in base a quel che possa provare, in un dato momento”. Tanto che, quando sono di cattivo umore, cerco di non rispondere male (se posso...). Accogliendo il punto di vista del mio interlocutore (nel caso in cui lo ritenga opportuno), anche se vorrei fare diecimila cose in più". E comunque non mi ritengo così bigotta! Sai? Mi rendo conto, persino, che… “non si obbedisce”, alla fine… perché dell'obbedienza si ascolta una voce che non è la nostra… Le altre cose passano, poi… Tutto passa. Le persone tradiscono e, amano sempre in modo imperfetto, limitato, un modo che non colma mai la nostra sete di amore assoluto. Di leggi ne abbiamo anche troppe. E la parola “valori” mi dà l'orticaria (a sentirla nominare). Quello che più mi manca, però, è la certezza di avere qualcosa sopra la mia testa, capisci? O meglio, qualcuno verso cui sollevare lo sguardo e a cui chiedere una dritta per orientarmi. Ma, quando ne ho bisogno, lo chiedo (in primis) a mia madre, in cielo, perché mi fido delle sue parole. E’ così.

Unknown ha detto...

Una grande citazione del passato era: Conosci te stesso e conoscerai la Felicita' e gli Dei...o almeno grosso modo era scritto cosi, sul frontespizio del Tempio di Delfi...
Ecco, questa e' stata da sempre considerata la Via per la Felicita' e la realizzazione...
Questa e' la vera grande impresa, non certo scalare l' Himalaya, o andare Sulla Luna...pur essendo memorabili imprese.
Il problema di Obbedire non e' un problema, ma una scelta personale nell'accettare ed eseguire quanto ci viene chiesto, spesso senza se e senza ma...
Alcuno volte Perche' ritenuto utile e necessario, altre volte imposto...
E' in questo secondo caso che nasce il conflitto interno: perche' obbedire? Perche' imposto nostro malgrado da un Sistema Autoritario? Oppure perche' proviamo un piacere interno, cerebrale, sensuale e sessuale?
E poi, quand' anche possa essere un piacere, dovra' essere sempre e comunque? O magari imposto come reciproca scelta di vita tra chi Domina e chi si sottomette?
Spesso in questo gioco di ruoli e di aspettative si accettano solo gli aspetti che convengono, producendo una inversione dei ruoli.
Ritrovarsi realizzata con il Partner giusto...se lo trovi, e ci stai bene, proprio per essere dominata, e quindi obbedire, perche' allora scappare via? Forse non e' quello giusto, e forse, si aspetta che dal piu' profondo, venga una nuova Voce una Luce per trovarne la risposta.

Unknown ha detto...

Certo... "Conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei" è un motto greco, se bene ricordo... ove il fraintendimento più grande nell'approcciarsi ad un percorso interiore, è: cercare di liberarsi. Ma da cosa? La persona che io credo di essere, vuole essere libera dalla sofferenza... pur sapendo di sbagliare, perché la persona che credo di essere, è (ormai) sofferenza, perfino nella gioia, che si colloca al centro tra due momenti di sofferenza. Quando inizio, cioè, a volermi liberare, già ho sbagliato. Quanto alla tua dettagliata analisi sull'"Obbedienza", visto che vivo in mezzo a "troppe leggi" per converso, ne sono fortemente combattuta. E indubbio..."perché, allora, scappare via?" Non lo so... Ma è in quel modo (che hai descritto), che si svolgono i fatti...

Unknown ha detto...

La conoscenza di Se Stessi porta alla liberazione dai dubbi...non vuoi liberarti...una Volta risolti sarai liberta di scegliere...almeno sarai definitivamente consapevole...

Unknown ha detto...

Sono una "Schiava" senza catene...