venerdì 25 novembre 2016

Ed ecco cosa la mia mente farraginosa ha saputo macchinare, in breve tempo. Oggi penso che Il dalmata sia uno dei cani meno addestrabili del mondo. Non perchè sia poco intelligente ma, perchè forse lo è anche troppo. Ed è assolutamente incapace di restare da solo... Trovo sia difficilissimo da istruire, anche perchè molto indipendente e testardo. Stanotte, non ho dormito per la pioggia... O chissà cos'altro? E mi sono messa a ricordare la scena peculiare de: "La carica dei 101" dove Pongo trascina il padrone (che è in sella alla sua bici) per tutto il parco facendolo precipitare addirittura nel laghetto sottostante...a seguito di una lunga corsa improvvisa. E non è a caso, eh ... Ma in questa immagine, il Dalmata, che io vedo, sembra essere un cane, in linea generale, educato bene. Sembra pure non dare alcun problema, dal momento che si sta godendo i raggi del sole accanto alle gambe, nude, del suo padrone, come un comune amico fedele. Credo proprio che per ottenere un simile comportamento (e senza che divenga difficoltoso), alla base, la sua famiglia ha cercato di essere quanto più presente nella vita dell'animale... In modo particolare nella fase della sua crescita, ove il cucciolo necessita di una guida e di un punto di riferimento, propri, come un bambino fa con la madre e padre, pertinenti. Ed è un periodo, quello, in cui occorre essere pazienti davanti alle innumerevoli marachelle da cucciolo ma, allo stesso tempo, occorre esigere rispetto e dare regole... Essere anche severi, ma non aggressivi. In una parola: "Assertivi".

(Dedicato alle mie "paure" che ritornano con le loro "insicurezze". E restano con le mie "insicurezze" e mi aspettano con le loro "paure". Poi, loro spariscono. E io resto. Senza mai trovarmi. Mai incontrami. Forse perchè mi danno appuntamento alla stessa ora, ma in luoghi differenti. O forse perchè troppo "uguali" nelle mie "stranezze". Nelle mie "insicurezze". Nelle mie "paure".)


venerdì 18 novembre 2016

Sembro pacata, tranquilla, in questo periodo, invece... non mi va bene niente. I miei occhi sembrano leggere i miei più intimi bisogni e mi vedo costretta ad abbassare lo sguardo, profondamente scossa ed avvilita. Senza che io necessiti di parlare. Mi ripeto i miei difetti a memoria come se fossero una di quelle filastrocche imparate da bambina, sui banchi di scuola... Li tengo stretti, tutti. Ad uno, ad uno... perché non si sa mai quando (e se...) potrebbero tornarmi utili. ...Per chiedere scusa a Chi? Se poi si continua a ripetersi... Patti chiari e "Frequentazioni" (Cit.) brevi. Qualche parola sprecata come cibo avanzato. Sputate in terra per imprecare contro la mia ricerca di perdono, di assoluzione. Solo con te non c'era digiuno. C'era una lingua privata... ora privata di suono. Beh, più o meno... Così stanno le cose. Io ti ho scritto stando sempre all'argomento...Cioè all'etica! E Tu che mi parlavi, chiamando mela una pera, che importa? Non dovevo perdere tempo in simili quisquilie. Anche l'etica può chiamare mela una pera, perchè quel che l'occupa, infinitamente, essa riesce a dirlo egualmente. Ma Tu che non sei un etico, non riuscivi forse a frenarti... E dovevi in ogni modo, "en passant", dire qualcosa su questo sbaglio della mela e della pera, perchè sei vanitoso del Tuo sapere. Ma non perchè sei un etico. Ergo? Scoprirsi vanitosi, ma che importa? Che male c'è? Anch'io lo sono. Mi piacciono i miei capelli. E' una colpa? E' una colpa aver creduto in Noi e dato fiducia, eppoi... Puff! Più niente?

(Dedicato ♥)

 
Mummificazione...quali dinamiche?

(da Ermanno Finzi)

La mummificazione è un particolare tipo di trasformazione conseguente alla perdita di liquidi a livello dei tessuti cadaverici e relativo conseguente essiccamento. Il cadavere, quindi, perde gradualmente peso fino a divenire progressivamente più leggero, la cute appare diffusamente secca e anelastica, di colorito giallo-brunastro e di consistenza pergamenacea e i tessuti molli appaiono come raggrinziti e aderenti alle ossa sottostanti. Essa si realizza soprattutto allorquando il cadavere si trovi in ambienti caldi, asciutti e ventilati. Di norma la mummificazione totale avviene nell'arco di 6-12 mesi. Così custodito il corpo presenterà un'ottima conservazione dei tessuti molli cadaverici: in particolare, a livello dei polpastrelli con un disegno papillare delle impronte digitali che è solitamente perfettamente conservato. Risulterà così possibile, assumere quindi, fino a riconoscerle, le impronte del cadavere, mediante un trattamento chimico-fisico delle dita delle mani. Aspetto, quest'ultimo, notoriamente di fondamentale importanza che impegna la patologia forense ai fini identificativi. Ma anche in un successivo momento, a precisare il giudizio di epoca di morte.

sabato 12 novembre 2016



Ironico, intelligente, curioso, anticonvenzionale, Munari ci ha lasciato un bagaglio immenso di opere grafiche, d’arte, di design, come le "Forchette parlanti"...Insomma un linguaggio che fa seriamente riflettere, anche grazie ad alcune frasi riportate lungo il percorso delle sue opere. Frasi, come sempre, semplici, ma toccanti, come quella che ho rubato per il titolo a questo reciclo di foto, che fa sorridere, ma che contiene un’assoluta verità...

venerdì 11 novembre 2016

E... stamane, rovistando tra gli scaffali del mio Studio, mi sono resa conto di quanto anch'io, anni fa avessi anticipato i tempi, pur non immaginandomi l'attuale esito governativo che avrebbe avuto la nostra amica America...
"Think big and kick ass in business and life" che, in realtà, significa: "Pensa in grande e [dai, sott'inteso] calci in culo negli affari e nella vita". E' stato poi modificato dall'editore italiano, in una traduzione, politicamente corretta, dal titolo : "Pensa in grande e manda tutti al diavolo". Ed è tuttora un libro mitico. Scritto da un uomo vero, concreto, sanguigno. Un uomo che ha avuto non poche difficoltà, sia in amore che negli affari, ma si è sempre rialzato dopo aver mangiato polvere (e dopo averla fatta mangiare a non poche persone), senza mai scoraggiarsi. Un uomo che, ancora oggi, dice quello che pensa, senza peli sulla lingua. Ed ora la sua carica di Presidente degli Stati Uniti d'America è diventata un incubo per quella fetta di italo-americani, che non lo ha voluto votare. Ma perché Donald Trump sta avendo tutto questo successo? Insomma, è uno di quei tipi da quelli -come-te-me-li- mangio-a-colazione- Non so se mi spiego. Ma mi rendo conto che mentre lo scrivo i miei pensieri corrono veloci. Non più di ventiquattro anni orsono... ricordo circa la bancarotta di un famoso immobiliarista americano. Per poi rivederlo sulla cresta, probabilmente meglio di allora, dal momento che si è da poco accaparrato la sedia presidenziale con il consenso di quasi tutti gli americani. Ciò nonostante non condivido tutto quello che dice, né tutte le sue "strategie" di azione, ma indubbiamente, è una persona dalla quale c'è molto da imparare, tralasciando però quegli aspetti di cinismo e di egoismo che sicuramente possono emergere da personalitá cosí forti, salde e, soprattutto carismatiche. Purtroppo ahimé sembra che nella foga dell'entusiamo di assomigliare ad un personaggio degno di nota abbiamo dimenticato un "Particolare". L'aiuto del cosiddetto fattore "Tempo", che è molto importante. Vorremo tutto e, in fretta, senza prenderci il tempo di far crescere le nostre idee... in attività produttive. Questo succede sopratutto quando ci si concentra solo sulla meta e si dimentica che la cosa più importante non è il punto d'arrivo, ma tutto il percorso che si fa per arrivare. Nel libro, in esame, Trump ha sostituito il "pensiero positivo" con l'espressione: "Pensa in Grande". Opinione che trovo calzante per le persone che vogliono avere successo, a cui ha chiaramente detto che devono spalare tanta m….. se vogliono diventare il numero "uno"... abituandosi (in ogni modo) ad essere "soli", una volta trovatisi là... raggiunta la cima della meta prefissata... e pronti a difendersi da tutti coloro che vogliono prendere il loro posto. Scrivendo di quest'uomo, ricchissimo, classico americano "che si è fatto da sé" ... Proprietario anche di ristoranti, ove persino le bistecche portano il suo nome! Mi è tornato in mente una frase del mio cartone animato preferito: Spiderman (l'Uomo Ragno) che vedevo da ragazzina...
"Un grande potere comporta grandi responsabilità!"  Non ho alcun dubbio.

Sto incominciando a stancarmi di leggere "La verità" ogni mattina. E' un giornale diventato troppo polemico. Quasi, quasi alle prossime elezioni voterò "SI"... (andando contro il Cavaliere per la prima volta in ventidue anni...), poi Renzi mi è simpatico! Sta facendo di tutto per toglierci dalla situazione di stasi creatasi dall'Unione Europea, di cui non se ne può più... E inoltre non voglio restare con quelli che continuano a parlare male del "Rottamatore", solo perché è antipatico (e dunque bisogna votare: "NO").

mercoledì 2 novembre 2016

E mentre quattro giorni fa... attendevo impaziente il ritorno di Ulderico, da una delle sue ormai solite (quanto mai necessarie) trasferte in Emilia Romagna,  mi sono messa a pensare... ai momenti in cui mi dimentico Chi sono... Un po' perché ho da fare, in qualche Cancelleria del Tribunale, o da lavorare in Studio, in pratiche più o meno interessanti, ma che, se anche non mi scuotono uno stimolo continuo e un sostegno morale ai miei attuali pensieri, vanno ugualmente seguite con attenzione e serietà… Un po' perché mi fa anche comodo in questo modo, perdermi e nascondermi, tra faldoni e... carta, quasi tutta inutile, a voler ben pensare... Sfuggo così al mio riflesso e mi convinco di essere diversa... Trascorro il mio tempo a condannarmi per i miei molteplici errori, per scoprire poi che mi manco, forse, più di prima... E mentre mancava pochissimo a rincontrarmi con il mio cagnone, ho pensato... che sì, "da sola, in questi giorni, me la sono cavata alla perfezione", sebbene quando poi l'ho incontrato, che da sotto il tavolino di un bar mi stava già lanciato una marea di occhiate, quasi a invitarmi a guardarlo, mentre parlavo al suo Dottore, davvero mi sono avveduta che (finalmente) era lì con me, dopo parecchio tempo. Ma invece di vivere quel momento con "gioia". Avere rincontrato Ulderico, ancora più cambiato. Ma, in meglio! Mi ha fatto ricordare che il mio cane non mi conosce a malapena… Perciò lo sa. Lo sa come sono. Come le mie scelte mi hanno fatto diventare. Lo sa. Certo che lo sa. E mentre con il muso birichino cercava di carpire una mia carezza, mi sono lasciata andare, guardandolo, dritto, negli occhi. Ed è successo che ho pianto ancora di più. Anche se non c'entrava un cazzo, farlo… Me ne sono resa conto. Ma intanto è successo. Come succede che, in questo periodo autunnale, camminando, non resisto e accarezzo le foglie. Quasi fossi alla ricerca di quelle persone che vedono un pochino di bello ovunque e se mi stanno vicino sono poi capaci di donarmi il loro potere, nonché il tempo necessario per riprendere fiato. Volevo scrivere di quando tornata a casa con il mio cagnone, ho pensato: "Posso fare tutto, o almeno, farò tutto quello che posso". Tutto quanto. Ma non ho mai pensato che in un pomeriggio mi potesse cambiare il mondo, dentro… e invece succede anche questo. E sta bene. Il mondo forse no (posso pure aver esagerato). Ma, chissà? Quel bacio in fronte, rifiutato con orgoglio, dei nuovi amici, un progetto nella mente, mai andato via da lì… Tornare, finalmente a capire?

(Dedicato al dott. Verre e a Monica, attenta osservatrice dei miei stati d'animo)