sabato 28 marzo 2015

28 marzo 1988, ore 24,45 circa...

Italo Svevo, ritratto di Leonor Fini 1928
Mi sento molto Italo Svevo, stamattina. Già dalle prime ore dell'alba ho avuto questa sensazione... unita dal cambio dell'ora che, mi auguro, presto avvenga, in quanto non sopporto più questi passaggi di stagione, con l'avanzare dell'età... Inoltre, oggi, è l'anniversario di mio padre. Sono ventisette anni che non c'è più. Ma mi è rimasto il suo Profumo... sprigionatosi dopo la sua morte. Un profumo che ha sempre invaso le miei narici... e che mi è servito per sopravvivere, benché i miei rapporti con lui siano stati i meno saldi in assoluto. Benché non sia riuscita ad avere da mio padre... la certezza che mi amasse (come, io, amavo lui): non me l'ha mai detto. Forse, lo riteneva superfluo... A lui bastava dimostrare con i "fatti", l'amore che, senza dubbio, provava per noi, sue uniche figlie... Ma, a me, è sempre mancato un 29 per fare 30! Ecco che, diventando più matura, ho imparato ad esprimere ciò che provo. Sempre e Comunque. E dopo tanti sforzi, non mi fermerei proprio ad un passo dal termine. Ma Svevo, mi assomiglia, in questa circostanza... Se fossi nata maschio, anch'io avrei fumato come ha fatto mio padre... cercando, mediante il fumo, di colmare quel senso di vuoto e la mancanza di certezze, forti, sicure... E il suo trapasso è stato una vera, grande catastrofe, per me...avvenuta quando ancora ero molto giovane, ma mi è apparso: "Un momento decisivo della mia vita e un passaggio a una nuova età e a nuove responsabilità". Per questa ragione, il 28 marzo di ogni anno, mi va di ricordare quei momenti difficili che, mai avrei creduto di saper superare... E la sua "Presenza", seppur quasi sempre avara di dimostrazioni d'affetto, che mi ha fatto spesso piangere (per me, per lui), perché non capivo... cosa potesse rendere tanto dolce la vita, senza quella parola di conforto, per mia necessità, doveva provenire, in primis, da Chi mi aveva generato...sarebbe continuata sino ad oggi, se il destino di mio padre non si fosse compiuto. E ricordo che, con lui già nelle braccia di mia madre, non c'era più un domani, ove collocare il proposito. Ed è stato il primo pensiero "nero" (di una lunga serie) che ho provato pure a formulare nella mia mente, di primo acchito. Non lo nascondo.

giovedì 26 marzo 2015

Più di così... Più di un si...

Io più Te uguale sarebbe ti amo se...

Ho deciso di fare sul serio. E' ufficiale.

(Pensare con calma, decidere in fretta...)

Beati quelli che...

E per fortuna che non sono un'artista, perché quando sono infelice sono come imbalsamata eppure, pur non muovendo neppure un dito... riesco a sciupare un sacco di cose... Ma beati quelli che, quando sono tristi, scrivono, compongono canzoni, creano qualcosa... Chi compone quando sta male, ha davvero il dono della creazione... Già. E' così... Molti dicono che sia più semplice, invece a parer mio, è in assoluto la forma d'arte più nobile. Creare qualcosa (magari pure qualcosa di buono) dalla sofferenza... Con tutti i pensieri scomposti, con gli occhi folli... senza speranze. Sarebbe bello esserne capaci. Qualsiasi cosa, intendo... A dispetto di me, che quando sono triste, vorrei solo distruggere tutto. Tutti i fiori dei campi... tutti i muri, tutti i desideri che mi ballano addosso e a volte mi fanno il solletico, mentre talune volte sono come pizzicotti. Dolorosi pizzicotti che lasciano il segno rosso sulla mia pelle bianca... tanto che io li vorrei raccogliere come fossero briciole di pane per poi gettarli dalla finestra più alta di un grattacielo. A disposizione della vista di qualche volatile... Magari qualche uccellino. Magari. Sperando, per lui, che si possa così sfamare...

Uomo nuovo: uomo senza condizionamenti. A prescindere dall'orientamento sessuale di ognuno, alla base di tutto c'è l'amore e non ci dovrebbe essere altro...

I was born sick,
But I love it
Command me to be well
Amen. Amen. Amen. Amen.
Take me to church
I'll worship like a dog at the shrine of your lies
I'll tell you my sins and you can sharpen your knife
Offer me that deathless death
Good God, let me give you my life

... come un cane si comporta, desideroso di compiacere il suo padrone e al momento della confessione in cui potrebbero essere discriminati o giudicati in malo modo per questo loro "peccato". Diversamente... per quanto concerne "la morte senza morte", si può interpretare questo stato d'animo come un riferimento al Cristianesimo e al concetto di vivere oltre il proprio corpo terreno, in Cielo... con Dio.

martedì 24 marzo 2015

Vivere, sopravvivere, esistere... attraversare la vita passivamente come se avessimo un pilota automatico che ci guida fino all’ultimo giorno della nostra esistenza: effettivamente c’è una Bella Differenza!



Eccoli lì... tutti sotto: "Ma sopravvivere non è come vivere". Appunto... Lo so da me. Ma sopravvivere, per quanto mi concerne, è comunque meglio di morire... Quando alcune persone importanti se ne sono andate, pilastri della mia vita... io ho pensato seriamente "ora muoio". Ma fisicamente. Provavo un dolore talmente lancinante che pensavo non ce l'avrei fatta. Non riuscivo a mangiare, respirare era diventato difficile, perfino la luce del giorno, mi infastidiva... E non penso che sia un processo semplice... come non penso che sopravvivere sia abbastanza, per "accontentarmi", ma se sopravvivo, significa che sono ancora in ballo... Posso ancora essere sorpresa (da qualcosa, qualcuno). Posso ancora ricevere qualche bel regalo inaspettato. Ed essere Consapevole del fatto che "non si muore" anche se una parte di Me se ne va... La perdo (o forse, semplicemente, cambia), rendendomi più resistenti agli urti...

domenica 22 marzo 2015

Verso un ricordo...

Oggi è la ricorrenza del ricordo di Rupert... Difficile, per me, far finta di niente... E' stato un compagno che mi ha dato tanto del suo tempo... Che mi annusava come un cane poliziotto sino ad arrivare a toccare, insieme a me, vertici emotivi altissimi... Ma quando arriva il 22 di ogni mese, mi prende il classico nodo in gola: "Avrò fatto bene a fare quel che ho fatto?" E la storia si ripeterà anche con Ulderico, quando verrà il suo tempo...
E domani sarà migliore...
Oggi mi resta il senso di colpa che forse gli potevo evitare una sorte simile... Ed è qualcosa di molto profondo, simile ad un sentimento doloroso... Un'emozione che scatta nella sua ricorrenza e che mi colpisce in veste di persona sensibile e responsabile. E' un meccanismo della mia coscienza che mi segnala un rimprovero. Tutto qui. Nulla di trascendentale...
E domani andrà meglio, lo so...

venerdì 20 marzo 2015

A cosa sto pensando?

Quando mi sembra di non pensare a niente... in realtà, io, penso a ciò che mi sta a cuore. L'amore è una specie di forza di gravità: invisibile e universale, come quella fisica. Inevitabilmente la mia anima, i miei occhi, i miei pensieri... senza che me ne renda conto, vanno a finire lì, sopra a quello che amo, come la mela con la gravità, se ci penso bene...

mercoledì 18 marzo 2015

So che ci sei...

Da qualche parte ci sei... così mi dicono i sensi... Ed io mi sento bravissima,
perché nel frattempo che non sei qui: lavoro, cucino (talvolta rido, anche...) e riesco perfino a dormire (un pochino di più),  grazie a quest'idea poco dettagliata di te...  che giochi con la tua barba, prima di aggiustarla con la forbice dinnanzi allo specchio... magari in attesa del mio arrivo, quasi sempre improvviso... E vorrei una certezza al posto di questa speranza, dove c'è tutto meno che certezza... Perché sperare è bello, ma baciarti è meglio. L'ho capito, anch'io... visto?

 

martedì 17 marzo 2015

Non ho mai pensato di affidarmi all'odio o all'indifferenza pur di uscirne... è un tentativo vano. Non aggrapparmi alla finzione e alle notti senza dolcezza. Attaccandomi piuttosto alla felicità che -anche se adesso non c'è più, per un po' è esistita, in me... Sono un'illusa ed è vero... se penso che non sarò più così folle da sperare di nuovo in qualcosa e sarà allora, in quel momento preciso, che i miei ricordi, quelli belli, mi serviranno intatti... Sarà allora, quando ricomincerò ad aspirare alla gioia, che dovrò ricordarmi che la gioia esiste... Che un giorno, anch'io, sono stata contenta anche se poi, nei cinquecento giorni successivi, ho dovuto piangere parecchio. Ma è per questo che sovente mi ricordo della felicità, senza cedere solo perché qualcosa (o qualcuno) le assomiglierà...

sabato 14 marzo 2015

Così è la moda

Meglio di un mediocre vestito la propria intima verità...

(Accrocco di elementi che simula un vestitino...)

venerdì 13 marzo 2015

Trauma... travaglio personale.

Ebbene... i traumi mi cambiano. Poi comincio a volere di più, in un altro modo... con un'altra forza interiore. Poi comincio a vivere, a voler vivere più forte di prima... Possibilmente.

mercoledì 11 marzo 2015

Dammi mille baci... -Prima leggo, poi rifletto... anch'io-: GuardaTi !

Dammi mille baci... -Prima leggo, poi rifletto... anch'io-: GuardaTi !

La verità è che cerco la comprensione. Più che l'amore, in assoluto... L'essere capita nella mia condizione di donna critica. L'essere accettata, con tutta la mia poca voglia di cambiare, che fa da contorno. Il non sentirmi sola... oppressa dai miei stessi pensieri, che sono grandi interrogativi che talvolta mi perseguitano, se mi avvito ad essi...  E al momento non cerco nessuna risposta, nessun interlocutore finché non arriverà Chi mi capisce. Non per compassione, ma perché vive lo stesso disagio, rispecchiandosi in me. Una spalla nel momento del giudizio. Ossia ogni minuto che mi guarda, ogni secondo che mi ascolta... senza che si fermi prima, prima di capire...

lunedì 9 marzo 2015

GuardaTi !

Io non mi vedo, io non mi guardo mai, ma ultimamente mi è venuto un dubbio: "Forse, se lo facessi, mi piacerei".

domenica 8 marzo 2015

Cosa vogliono le donne?

Cosa vogliono le donne... all'8 marzo?
Perché si regala la mimosa?
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Le donne non sono tutte uguali, tanto che sto pensando: io, ad esempio, voglio un uomo a cui piaccia la bistecca alla fiorentina (quanto piace a me) e che la mangi almeno una o due volte alla settimana e poi ne voglio un altro che ammazzi i ragni immondi (che compaiono, sui muri, soprattutto d'Estate) al posto mio e che riesca a far uscire le mosche noiose dalla camera da letto, senza doverle per forza schiacciare nelle mani o, peggio ancora, sopra al vetro della finestra, spatacchiandole in un gesto di forza.  Poi che c'entra, se non fosse un grande amatore? Il sesso, per me, è molto bello, ma siccome sono una donna in carriera... capita che a volte per questo motivo mi senta parecchio stanca...Capite? Quindi l'attrazione trova, nei miei occhi, l'attenzione che merita...  Ma voglio altresì un uomo che mi aiuti a portare i pacchi della spesa... quando la convivenza inizia a farsi ingestibile. E che abbia l'accortezza di mettermi a letto, se per disgrazia mi dovessi addormentare sul divano, per la troppa stanchezza accumulata... Sono rimasta ancora una donna dai "gusti" semplici... E con me gli uomini sono pregati (in anticipo) di non fare "sforzi enormi", ma qualche sforzo sì. E che caspita!



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Ebbene... per quel che ne sappia io... la mimosa è un fiore giallo, vivace e allegro, profumatissimo... e secondo la tradizione ha un significato ben preciso. E' una pianta che ha trovato il clima ideale per crescere e svilupparsi, anche nel nostro Paese. I suoi classici fiori gialli sbocciano a fine Inverno e con il loro colore intenso smorzano il grigiore della stagione fredda ed anticipano la solarità della Primavera. Secondo alcuni uomini, inoltre, i fiori della mimosa significano forza e femminilità... E non sarebbe dunque un caso, se questa pianta è diventata, nel tempo, il simbolo della Festa della donna. Tradizionalmente (e per spiegare le origini di questa ricorrenza) è stata sempre tramandata la storia dell'incendio di un'industria di New York, ove rimasero uccise più di un centinaio di donne, mentre protestavano per le condizioni di lavoro indegne a cui erano sottoposte. Si racconta infatti che nei pressi della fabbrica andata in fiamme ci fosse proprio un albero di mimose, fiorito, che andò anch'esso distrutto nel rogo... E sarebbe proprio questo il motivo per cui la pianta è stata poi scelta come simbolo ufficiale di questo anniversario... al femminile. Da allora è diventata anche per noi... il simbolo di questa giornata.
(Che data l'ora sta purtroppo volgendo al termine...)

giovedì 5 marzo 2015

Frammenti di ricordi di vita familiare

Mio padre che russa appisolato sul divano rosso, dai braccioli un po' logorati, che ha comprato a mia madre moltissimi anni addietro e con non pochi sacrifici... le mie sorelle che cercano qualcosa da guardare in tv... Tutti i piatti ancora da lavare... malgrado siano già le 21.30 di sera. Una canzone mi gira in testa da ore, per averla troppo ascoltata con il mangianastri... tanto che ora la devo assolutamente riascoltare. Quel ragazzo oggi mi ha guardato, sull'autobus, al ritorno da scuola. Non l'aveva mai fatto prima... Eppure il suo sguardo si è soffermato su di me... Suoi miei lunghi capelli, sempre portati annodati a coda di cavallo... Adesso sa che esisto. Che bello! E solo per questo "esistere"... la mia solita giornata è diventata involontariamente il periodo più esaltante e intelligente che io abbia mai vissuto. Tra le mura di quella casa ho sedici anni. E i capelli più ordinari della storia dei capelli "senza volume" e usuali (per quel tempo, primi anni '80), ma non me ne importa niente. Ho nella mente... quella canzone che mi aspetta. Ho sedici anni, certo... e stasera non posso uscire, devo anche finire di studiare tecnica bancaria: la prof. mi interrogherà domani, ma non me ne importa niente. E' già Marzo. Non è nostalgia questa fitta allo stomaco che non mi lascia in pace: è voglia. Voglia di sapere come vivrò la primavera... quest'anno. Non timore, non rimpianto, non insicurezza: mero desiderio.