giovedì 23 luglio 2015

Fidarmi di altri uomini?? Sembrerebbe una sfida impari tra me e loro che mi circondano...

    Non mi sono mai avvicinata così tanto a qualcuno... Che adesso provo quasi esitazione per quello che potrebbe succedere. Cosa accadrà, se gli permetto di entrare nella mia vita? Se ne approfitterà, come hanno fatto, di solito, chiunque, o farebbe attenzione a non stravolgere nulla... cercando di farne parte, senza pretese stupide? Lo so. E lo sento che mi seguirebbe, dappertutto... Ma non in silenzio, anzi... cercando di cambiare quel piccolo e malsano equilibrio che negli an...ni sono riuscita a costruire, con l'ausilio della mia stessa volontà. E senza effetto di creare delle pretese su di me... Forse, senza neppure farsi troppi problemi, ma è possibile che se li faccia, invece, perché quando la si vuole, una persona, la si vuole... e basta. Vorrei che rimanesse, per sempre, quello che ho conosciuto... in così breve tempo e per il quale sto provando qualcosa di forte, anche se talvolta..."[...] sparisco tutta la sera!" (Cit.). E non lo credo possibile che possa cambiare, a lungo andare... diventando forse uno sconosciuto con sentimenti diversi per me? Magari, se ci fossimo conosciuti in tempi diversi... Magari -penso, io- avrei premuto fino allo spasmo, per far si che i miei genitori lo conoscessero. O avrebbe rispettato i miei lunghi, lunghissimi tempi, accettando le mie insicurezze e la mia timidezza di fronte a un mondo nuovo che per tanto, troppo tempo, avevo cercato di tenere lontano? Può essere che ora, abbia solo paura di permettergli di entrare nella mia vita. Mentre, da un lato avrei voglia che lo facesse, così che non se ne possa andare via... mai più. Dall'altro, però ho timore, che donandogli questa opportunità, io potrei pentirmene... nuovamente. La sognatrice dentro di me, che ero, sta quasi soccombendo... Al suo posto una persona totalmente diversa, realista e disillusa, sta facendo il suo ingresso. Fidarmi di altri uomini?? Sembrerebbe una sfida impari tra me e loro che mi circondano...
    (Dedicato... ♥)

There is always hope...

Un po' mi consola... un po' mi fa arrabbiare. Scoprire di non essere poi così diversa da tutti gli altri. Un po' mi consola, perché allora non sono la sola, un po' mi fa arrabbiare, perché non sono poi così speciale, mentre esserlo era tutto quello a cui ambivo... (Almeno sino a poche settimane fa...). Esserlo per qualcuno (intendo) o almeno in qualcosa. Puntavo tutto sull'acconciatura dei miei capelli e sul mio modo sempre accurato di presentarmi di persona, perché, pensavo: "se non posso essere la più bella, devo almeno essere Unica". Ma è impossibile. Anche questo, con il tempo l'ho capito. Per quanto io possa essere assorta silenziosamente in pensieri, per lo più seri o preoccupanti o per quanto io mi sforzi di essere normale in un mondo di assurdità… "Essere Unica" non mi è concesso, no… E allora forse mi tocca accettare che alcune cose sono uguali per tutti: e, quindi, anche per me... Come la mia paura di non sentire più niente, perché più spaventoso del buio c'è forse il vuoto e mi torturo la pelle e le unghie in attesa che succeda qualcosa, ma la maggior parte delle volte non succede un bel niente. Altre volte invece sì... qualche volta succedono cose spettacolari. Succedono a Me, seppur raramente. Raramente, certo... ma accadono e quando accadono si cancellano all'improvviso tutti gli anni passati ad aspettare e le lacrime versate pensando che niente avrebbe più accarezzato la mia curiosità e i miei occhi. Fa un po' male... ma forse anche un po' bene riuscire ad accettare che ogni tanto io mi senta felice per qualcosa di veramente sciocco...Che io sia stata felice una volta o due senza nemmeno accorgermene e che ogni tanto io mi senta impotente di fronte a ostacoli che mi sembrano insormontabili... ma in realtà non lo sono. Fa un po' male e un po' bene allo stesso tempo convincermi del fatto che io abbia due o tre cose da parte che dovrei esprimere (in qualche modo) e che invece non esprimerò mai più... Che io abbia due o tre persone che vorrei abbracciare più spesso e costantemente poi la rabbia e la realtà hanno la meglio e regnano (sovrani) sui miei sentimenti. Fa un po' male, ma è giusto ricordare sempre, a me stessa, in primis... che ho qualcosa o qualcuno a cui aggrapparmi e che certe notti sono difficili in ogni casa e in ogni albergo di questa grande, ma piccola città di provincia, in cui abito... Per questo, ho necessità di scorte d'amore, di libri... di penne per scrivere e la pasta (per il sugo al pomodoro...) riposta in credenza. Fa un po' bene, però, ricordare che ogni fine corrisponde ad un inizio. Che i miei amori finiscono (quasi) tutti per ricominciare, perché l'amore non sa smettere di esistere. C'è, ed anch'io, prima o poi, imparerò che è così raro incontrarlo e... che è buona norma esserne grati. Crescendo, ho imparato a piangere di meno... Ma senza cercare di stare leggera con i pensieri... Quello no. Non m'appartiene. Quasi ogni mattina mi sveglio, senza sapere neppure se arriverò in fondo alla giornata con tutti i pezzi a posto... con tutte le persone, a cui voglio bene, accanto, con tutti i ricordi intatti e forse è vero: non posso essere "Unica", ma credo di avere il dovere di essere gentile, con quella parte di me, che magari non è speciale...Sicuro. Ma l'illusione momentanea di esserlo non mi dovrebbe essere negata, né per sbaglio o per fortuna.

mercoledì 22 luglio 2015

L'aspetto più importante...

    L'aspetto più importante, in questa mia esistenza travagliata, è la scrittura che continuamente mi salva, giorno dopo giorno… notte, dopo notte, senza luce del giorno. Quando la tristezza cerca di possedermi il tempo necessario e fuggire altrove, allorquando non servo più… Non so se sarò mai capace di regalare "Emozioni" a qualcuno, ma io non smetto… non smetto, fosse l'ultima cosa che faccio. Scrivere è la mia passione. E' la mia sacca di libertà. E' l'unico momento in cui m...i sento veramente libera. Quando scrivo non mi faccio nessun tipo di scrupolo: non penso mai se posso o non posso dire una cosa che voglio dire. Ed è l'unico caso in cui mi comporto così. Mi diverto scrivendo, ma "divertirsi" è un concetto che non dà del tutto l'idea. L'atto di scrivere mi appassiona. Coinvolge tutto il mio intelletto, le mie emozioni e comprende tutto quello che so del mondo e di come funziona l'essere umano. Qui sopra, su questa piattaforma, amo scrivere… Non è mica come nella realtà, dove se parlo ad un uomo di scrittura… questi, mi guarda, quasi schifato, rispondendomi di rimando: "No, non mi piace scrivere. Odio perdere tempo in 'ste cose". E magari invece sto diventando una blogger o web writer (senza rendermene conto) che scrive e legge ogni giorno. A volte può sembrare una benedizione essere così, sapere con tanta certezza quello che voglio fare. Ma spesso è una sofferenza, perché sapere ciò che si vuole non è lo stesso che sapere come fare… ad ottenerlo. Come ho già potuto affermare in molte occasioni, scrivo perché non ci sono molte altre cose che sappia fare. E lo preferisco, sebbene possa sentirmi… talune volte confusa, forse… Arrabbiata, di sicuro. Per colpa di quell’essere masochista che porto dentro di me. O solamente... innamorata. E in questa congiuntura, quello che faccio sovente è scrivere. E al tempo stesso mi ritrovo a pensare: "Ma guarda quanto potere abbiamo noi donne, se riusciamo persino a far entrare nelle vene di un uomo innamorato di noi... l'amore per la scrittura".

sabato 18 luglio 2015

Vorrei farmi amare....(come tutti)

    Vorrei farmi amare di un amore ordinato... Che mi sveglia ogni mattina con un bacio. Eppoi di corsa immersi, reciprocamente, nella quotidianità delle nostre azioni... Una telefonata all'ora di pranzo. Il solito imprevisto che tarda a "buttare la pasta" come d'abitudine... La certezza che, tornando a casa, la sera, lo ritroverei insonnolito sulla sedia a dondolo, di fronte alla libreria, benché (questa volta) non abbia fatto neppure troppo tardi. Vorrei farmi amare di un amore... coraggioso, per cui ogni desiderio diventa, presto o tardi, un "Progetto" e non esiste ombra (che regga...) del timore di non farcela... di non essere adatti al futuro, che sarà... Vorrei farmi amare di un amore normale. E qui lo scrivo con tutta la mia irrequietezza tra le mani e tra la punta dei miei capelli... Di un amore che non si vergogna di essere simile (se non addirittura: uguale) a mille altri... amori. Che non deve per forza essere diverso per lasciare un segno, indelebile, dentro me stessa... E vorrei, in fine, meno lotte... nel letto di notte. Vorrei essere sfiorata più spesso e non frequentemente stravolta. Vorrei essere osservata per quella che non sono, ma che mi piacerebbe essere: raffinata, tenace, luminosa, solare... facile da tenersi accanto. Vorrei farmi amare di quell'amore che... mi fa sentire di potermi fermare, a prendere fiato... (e non sempre di quell'altro amore, quello che mi fa venire voglia di scappare... sparire, oppure semplicemente solo voglia di allontanarmi). "Fermarmi", quindi, per un amore che sappia tacere e cantare... che sappia fare più bene che male... Di un amore che, prima o poi, finirà come tutti gli amori, ma non potrei comunque fare a meno della sua complicità e di quella carezza della sera, che più avanti vorrebbe farmi da abbraccio. Vorrei essere fatta per un amore così: delicato e limpido. E che sappia farmi percepire emozioni vere... Piuttosto che quelle con le rughe, che mi afferrano e mi sorprendono da rubarmi il respiro... da soffocare le parole... da sentire il fremito e il pulsare del sangue che ribolle ad ogni piccola carezza... Ma come può il sole, alto in cielo, illuminare il fondale di un mare torbido e sudicio? Vorrei, ma... Frattanto penso. Vale anche cambiando in maschile? Vale anche quando un uomo ama di un amore così e... non se ne accorge, facilmente? Vale anche quando sono sufficienti tre settimane dopo tre anni in cui bastava un suo sorriso per cambiare la vita? Vale anche quando, alla fine, egli si sente rispondere che è un generoso ipocrita? Che stravolge qualsiasi parola pronunciata, dopo che si è lamentato delle parole non dette (ma che erano state dette, eccome...). Ed è vero, come può il sole, alto in cielo, illuminare il fondale di un mare torbido e sudicio?

giovedì 16 luglio 2015

Lui non l'ha detto ad alta voce...

      Ed è andata proprio così... Lui non l'ha detto ad alta voce, perché sapeva che a dirle, le cose belle - a me- poi c'è il rischio che non succedano. Fugace, quasi oltre il tempo decente. "E non ci vuol molto... a fargli passare la fantasia di dirmi le cose... Qualsiasi cosa, lui, mi dice.... devo sempre dire: No...". (Cit.) Non lo nego. L'errore l'ho anche commesso. Ed ora la mente ha concepito l'unica verità, senza eccezioni. Ora sono triste. Sta lì, in questo. Andare oltre s...arebbe sciocco e lontano dalla verità. Si tratta di tristezza, ecco tutto. Pur sapendo che, la genesi e la conseguenza risiedono, entrambe, in me, perché è così difficile dichiarare la tristezza? Sono triste. Mi sento sola. Sono arrabbiata. Sono felice. L’espressione dei sentimenti più veri e semplici, quelli che compongono ciò che sono: nel mio segno premonitore, sono proprio questi due corpi sottili, speciali, che concernano il rapporto emotivo con me stessa e con gli altri. E benché "mi senta triste" voglio lo stessa vivere le emozioni, tenendole in movimento. Con l'accezione che, se ho paura è lecito e buono, per me, ammettere di avere paura. Se sono triste ammetto di essere triste. Ecco. Ora sono triste. Ma, per spingermi ancora più in là (Io che mi proietto sempre troppo in là... con i pensieri), per non identificarmi eccessivamente con la tristezza, posso trasformare la frase: "Ora ho la tristezza". Usando il verbo "avere", anziché il verbo "essere"... Di conseguenza, adesso ho un sentimento e non sono quel sentimento. Così è più facile viverlo e poi lasciarlo andare.

       (F.to Ombretta Mora)


mercoledì 8 luglio 2015

Tutto passa finché "Tutto" funziona al meglio.

    I dolori li assorbo... le ferite si cicatrizzano. Tutto passa finché "Tutto" funziona al meglio. Qualche volta, però, va peggio: il dolore, con mio compiacimento, mi si attacca addosso come un parassita e prolifera... prolifera . In origine con certi insettini ci gioco... poi prendono il sopravvento. Sono diventati troppi. Cosa fanno? Mi mordono? E me ne sono accorta tardi, oramai mi stanno divorando da capo a piedi come gli alieni di un video gioco... Il game over è prossimo... Vedo brandelli della mia immagine sul display. Non c'è click che tenga... E' proprio "game over"... Non mi resta che resettare e ripartire da zero. Magari domani o tra un anno.
    P.S. Tutto passa? Almeno cosi pensavo... E se poi invece non passa? Ma no che passa, tutto passa. Dipende, però, come. Se mi passa, mi sorpassa o mi trapassa... (Cit.)
    giù.