La scorsa settimana ho fatto qualche viaggietto in treno... per raggiungere il Tribunale di Milano e, alle 7.30 del mattino, mi è capitato, seppur raramente, di ascoltare la discussione di due uomini... seduti sul sedile accanto a me, che si sono messi a parlare dei loro lavori: "Poi a volte faccio delle ore straordinarie", ha detto il tizio con la sciarpa a righe... annodata al collo con cura, che ha un sogno: quello di avere soldi. "Quanti?" Gli domanda l'altro con il berretto, stile coppola. "Di più, sempre di più...". Risponde, elettrizzato dal piacere. Peccato però che ci sono giorni in cui non vede neanche sua figlia... "Quando torno è già a letto", però almeno ha i soldi, ne ha più di quanti potrebbero bastare per tre famiglie, ubicate sotto lo stesso tetto. E l'altro uomo, con la sincerità di Chi delle proprie mani ne ha fatto vassoio per donare e... non conca per ricevere, esclama: "Io non riuscirei mai! Poi, conoscendomi, dovrei prendere mille pastiglie per scacciare lo stress e la depressione... No. Le mie giornate mi piacciono così, come si sono, da sempre, presentate...". Per fortuna i soldi non possono ancora tutto, mi ripeto nella mente, mentre... il treno rallenta la sua corsa diretto in una nuova stazione, accosto lo sguardo verso il finestrino e penso che le cose belle della vita - quella belle davvero - devono ancora essere messe in vendita. Io malgrado la mia quotidiana realtà, mi ritrovo ugualmente presa a vedere il vuoto rispetto al pieno... a giocare con le mancanze e non con le presenze... di Chi mi sta ancora accanto, a dispetto di un carattere... non facile. Poi, può accadere (contro voglia) di scoprire che anche la mia realtà di vita, fino a questo momento rimasta "protetta", per qualche inspiegabile ragione, possa non andare proprio nel verso giusto, come me la sono immaginata... Fa la sua strada. Ed Io, la mia. E, spesso, non ci si incontra per la stessa direzione. Così... anch'io, dalla mia esistenza, non ho mai desiderato di essere "Felice", questo no. Volevo... solo costruirmi qualcosa... Ecco: qualcosa di mio, con il trascorrere degli anni... Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. E ho trascorso molto tempo ad aspettarmi diverse risposte... a credere che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà... essere buoni, essere giusti. No. Di recente ho solo capito che sono i desideri... che salvano l'essere umano. Sono l'unica cosa vera. Sebbene lo abbia compreso, troppo tardi... Ma ho sempre lottato affinchè il mio atteggiamento non si rigirasse in un modo strano, inesorabile, senza, a quel punto, non desiderare qualcosa fino a farmi del male. Ed è qui... che salta tutto. E non c'è più verso di scappare, perchè, più mi agito... più si ingarbuglia la rete. Più mi ribello... più mi ferisco. Ma così, non se ne esce. Solo, dopo... un'attenta riflessione dei miei sbagli. Sebbene fosse ormai troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che, in pochi, se lo possono forse immaginare... Ma non è stato facile desiderare semplicemente ciò che Io volevo... Tra il volere ed il desiderio c'è stato pure il coraggio di inoltrarmi nel mio Tempio interiore... delle Mille porte, in ascolto e attenta nel trovare l'accesso d'ingresso e quella d'uscita. Perdendomi molte volte, in quel labirinto, quando non ho saputo "esattamente" cosa desiderare, cosa volere, di cosa avere più bisogno. E nel mio mondo interiore... nel mio inconscio, buio... vi ho scoperto la Vita e la Morte, il Nulla ed insieme la potenza creativa... Una specie di Universo in cui possono nascere stelle e pianeti, continuamente. Basta volerlo e desiderarlo.
Nessun commento:
Posta un commento