sabato 18 luglio 2015

Vorrei farmi amare....(come tutti)

    Vorrei farmi amare di un amore ordinato... Che mi sveglia ogni mattina con un bacio. Eppoi di corsa immersi, reciprocamente, nella quotidianità delle nostre azioni... Una telefonata all'ora di pranzo. Il solito imprevisto che tarda a "buttare la pasta" come d'abitudine... La certezza che, tornando a casa, la sera, lo ritroverei insonnolito sulla sedia a dondolo, di fronte alla libreria, benché (questa volta) non abbia fatto neppure troppo tardi. Vorrei farmi amare di un amore... coraggioso, per cui ogni desiderio diventa, presto o tardi, un "Progetto" e non esiste ombra (che regga...) del timore di non farcela... di non essere adatti al futuro, che sarà... Vorrei farmi amare di un amore normale. E qui lo scrivo con tutta la mia irrequietezza tra le mani e tra la punta dei miei capelli... Di un amore che non si vergogna di essere simile (se non addirittura: uguale) a mille altri... amori. Che non deve per forza essere diverso per lasciare un segno, indelebile, dentro me stessa... E vorrei, in fine, meno lotte... nel letto di notte. Vorrei essere sfiorata più spesso e non frequentemente stravolta. Vorrei essere osservata per quella che non sono, ma che mi piacerebbe essere: raffinata, tenace, luminosa, solare... facile da tenersi accanto. Vorrei farmi amare di quell'amore che... mi fa sentire di potermi fermare, a prendere fiato... (e non sempre di quell'altro amore, quello che mi fa venire voglia di scappare... sparire, oppure semplicemente solo voglia di allontanarmi). "Fermarmi", quindi, per un amore che sappia tacere e cantare... che sappia fare più bene che male... Di un amore che, prima o poi, finirà come tutti gli amori, ma non potrei comunque fare a meno della sua complicità e di quella carezza della sera, che più avanti vorrebbe farmi da abbraccio. Vorrei essere fatta per un amore così: delicato e limpido. E che sappia farmi percepire emozioni vere... Piuttosto che quelle con le rughe, che mi afferrano e mi sorprendono da rubarmi il respiro... da soffocare le parole... da sentire il fremito e il pulsare del sangue che ribolle ad ogni piccola carezza... Ma come può il sole, alto in cielo, illuminare il fondale di un mare torbido e sudicio? Vorrei, ma... Frattanto penso. Vale anche cambiando in maschile? Vale anche quando un uomo ama di un amore così e... non se ne accorge, facilmente? Vale anche quando sono sufficienti tre settimane dopo tre anni in cui bastava un suo sorriso per cambiare la vita? Vale anche quando, alla fine, egli si sente rispondere che è un generoso ipocrita? Che stravolge qualsiasi parola pronunciata, dopo che si è lamentato delle parole non dette (ma che erano state dette, eccome...). Ed è vero, come può il sole, alto in cielo, illuminare il fondale di un mare torbido e sudicio?

Nessun commento: