Ed è andata proprio così... Lui non l'ha detto ad alta voce, perché sapeva che a dirle, le cose belle - a me- poi c'è il rischio che non succedano. Fugace, quasi oltre il tempo decente. "E non ci vuol molto... a fargli passare la fantasia di dirmi le cose... Qualsiasi cosa, lui, mi dice.... devo sempre dire: No...". (Cit.) Non lo nego. L'errore l'ho anche commesso. Ed ora la mente ha concepito l'unica verità, senza eccezioni. Ora sono triste. Sta lì, in questo. Andare oltre s...arebbe sciocco e lontano dalla verità. Si tratta di tristezza, ecco tutto. Pur sapendo che, la genesi e la conseguenza risiedono, entrambe, in me, perché è così difficile dichiarare la tristezza? Sono triste. Mi sento sola. Sono arrabbiata. Sono felice. L’espressione dei sentimenti più veri e semplici, quelli che compongono ciò che sono: nel mio segno premonitore, sono proprio questi due corpi sottili, speciali, che concernano il rapporto emotivo con me stessa e con gli altri. E benché "mi senta triste" voglio lo stessa vivere le emozioni, tenendole in movimento. Con l'accezione che, se ho paura è lecito e buono, per me, ammettere di avere paura. Se sono triste ammetto di essere triste. Ecco. Ora sono triste. Ma, per spingermi ancora più in là (Io che mi proietto sempre troppo in là... con i pensieri), per non identificarmi eccessivamente con la tristezza, posso trasformare la frase: "Ora ho la tristezza". Usando il verbo "avere", anziché il verbo "essere"... Di conseguenza, adesso ho un sentimento e non sono quel sentimento. Così è più facile viverlo e poi lasciarlo andare.
(F.to Ombretta Mora)
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