Con me occorre... "Pazienza". Ce ne vuole tanta. Serve pazienza e uno sguardo che guarda lontano... "più-che-si-può". Con me un (solo) "Argomento", non basta. Non ci si può arrendere con espressioni del tipo: "Sei come sei... Amen" (Cit.), senza pensare che sono fatta, principalmente, di parole difficili e di tanti -forse anche Troppi- pensieri contorti. Soprattutto, complicati e discordanti tra loro. Già… Con me ci vogliono nervi saldi e almeno un racconto da ascoltare in macchina al posto della solita musica trasmessa alla radio. Mentre le canzoni (che più mi rappresentano) sono quelle dettate dai sentimenti e cantate a squarciagola, quando mi sento felice, dopo essermele meritate a seguito di un sacrificio… messo in pratica, pure senza necessità estrema… Dopodiché, con me serve almeno un ombrello, anche se poi, quando piove, lo lascio sempre a casa, riposto nel suo recipiente a forma ovale… o persino dimenticato nel portabagagli per giorni, anche, settimane intere… Con me occorrono i libri classici e le biblioteche piccine, pratiche da consultare… i semi di sesamo da sgranocchiare (a fine pasto) e le maglie calde di colore nero, da indossare appena sopraggiunge l'Autunno. Con me serve essere acuti d'intelletto, sempre e comunque: "Guardare e non vedere, sentire e non ascoltare". Serve accettare che non smetterò mai di pensare e di voler scrivere, come faccio… qui. Di avere sempre lo stesso paio di guanti, di pelle nera, nella borsa… anche d'Estate e il cellulare, accesso, mai scarico, ma perennemente appoggiato sul tavolo… lontano dalla mia portata quando esco dallo Studio (luogo di lavoro dove trascorro gran parte della mia esistenza). E con me ci vuole coraggio per riempire certi silenzi pesanti, per farmi…"Parlare". O semplicemente, guardarmi arrossire. Con me ci vuole…"Certezza", per sapere che i problemi si possono risolvere o gestire… senza rifiutare l'esistenza del mio corpo. E munirsi di un ombrello… (Quest'ultimo accessorio è importante, piove spesso dalle mie parti).
1 commento:
"Così come sei" 1978 con Marcello Mastroianni e una giovane Nastassja Kinski (figlia dell'attore Klaus Kinski). Regia di Alberto Lattuada
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