Ci sono momenti in cui vorrei trovare un senso a questa vita e finisco per mollare i miei doveri. Chissà per quale ovvia ragione tutto ciò che faccio sembra ridicolo dinanzi ad una morte imminente… un futuro che si presenta come un sonno perenne ed ininterrotto, un punto nero nell'universo che si spegne. Ci sono dei giorni che ho la tendenza a mollare tutti i miei progetti, lo Studio, il lavoro… i miei pensieri, le preoccupazioni, le ansie, i miei turbamenti… le bollette, i mutui, le tasse, che pago di volta in volta… perché i debiti vanno onorati allo stesso modo, anche in questo Belpaese che rischia l'asfissia finanziaria. Tutte azioni quotidiane per le quali mi faccio in quattro, per avere poi quale ricompensa? La fine di tutto? Ma se facessi davvero "Tutto" il contrario di ciò che la mia rettitudine mi dice di fare e in maniera assolutamente individuale… di questo passo, cosa sarebbe la mia esistenza? Un vagabondare continuo? Senza soldi e senza meta? Senza affetti e senza pensieri? Per andare in cerca di cosa? Alla fine… Della solitudine? Del tempo che fugge? Ma cosa penso che sia? E' tutto qui. Lavoro, amore, casa, famiglia, giovinezza, vecchiaia, non ho altro da prendere… e non posso pretendere di chiedere a Dio un altro programma. Potrei cambiare le carte, ma il gioco… resta sempre lo stesso. Potrei decidere di essere un'eroina, ma senza sfuggire all'ultima discesa. Potrei essere ancora madre di famiglia e sorridere alla morte in cambio della vita per quel figlio, nato solo per il mio egoismo... O potrei essere padrona della fuga o padrona del mio cammino… Ed è tutto qui. Non è niente di speciale, ma è speciale non essere niente, ancora… E tutto quello di cui ho bisogno è saper giocare bene, senza pensare a come finirà questa partita (che tanto non ho nessuna premura di concludere), perché, del resto, non posso sapere Chi sarà il primo ad essere escluso e l'ultimo a vincere... Come non posso sapere quale sarà la prossima mossa della mia durata e neanch'io cosa farò di conseguenza. Stando così le cose… non mi resta che aprire le braccia alle persone che hanno fatto parte del mio cammino, anche se certamente qualcuno mi tradirà… (non importa) aprirò tali braccia a quegli amori "così rari ed imprevedibili" che ancora camminano al mio fianco anche se certamente qualcuno deciderà di non seguirmi più… Tanto che (quando accadrà) mi sembrerà una tragedia, conoscendomi, ma mi abituerò e dopo qualche passo sarò persino più leggera… E sì. Aprirò le braccia anche ai miei pensieri… Sebbene certamente non avranno quella forza di andarsene…mai, perché la fine del mio cammino è al buio. Ed è lì che mi chiederò cosa c'è aldilà di un albero, aldilà di un dirupo, aldilà di una cascata... E avrò sempre qualcosa da prendere e altro da lasciare, avrò sempre tempo per donare e per ricevere, avrò abbastanza coraggio da riempire i polmoni e potrò sempre sfrecciare a cento all'ora, ma neppure andare a passo d'uomo sulle strade di casa… e ci sarà sempre qualcuno che mi farà ripartire da zero dandomi l'opportunità di iniziare un nuovo viaggio… E se ci credo o no, io sarò come nuova. Certo… Io, che mi sento spesso già avviata al tramonto, sarò di nuovo viva e di nuovo piccola, avrò i capelli corti e (di nuovo) lunghi… Avrò un sorriso nuovo e una piaga vecchia. Avrò sicuramente qualcosa da raccontare e altro da sussurrare solo a me stessa. E avrò le labbra segnate da baci… con nel cuore la mappa di amori vissuti. Avrò negli occhi la Mia Ombra, che riconoscerò in ogni specchio vecchio o nuovo, che sia... "ma sempre il Mio specchio d'acqua". (Cit.)
(Dedicato ♥)
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