Tramite l'accettazione supero quasi tutto. Posso accettare che qualcheduno decida di cambiare strada e di smettere di camminarmi accanto... Posso accettare pure di sentire della semplice tachicardia, accrescere i dolori del cuore, le mie ansie, le insicurezze... Posso pure accettare la mediocrità di qualche mia azione, le paure, che mi assalgono... le mancanze, i miei vuoti... Come quando ho scoperto che i cavalli mi terrorizzano. Ed ero piccola, quando me ne resi conto... facevo di tutto pur di riuscire a montarci sopra, sebbene sapevo che già dopo il primo minuto avrei iniziato a maledirmi. E adesso, cosa succede? Adesso no. Adesso non lo faccio più. Adesso, semplicemente, resto a terra. Ho accettato il fatto di non poter cavalcare, di essere diversa da Chi si sente "Libero", mentre sente il vento tra i capelli. Io sono stata una rivoluzionaria, un tempo. E' strano essere diventata così "paurosa"... aver smesso di combattere, in un certo senso. Ma non ho capito, giuro che non ho ancora capito, se accogliere con benevolenza tutto quello che mi fa soffrire o che mi fa sentire diversa o non essere all'altezza "alla pari"... sia oggi una cura o la malattia vera.
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