giovedì 7 aprile 2016

Certe volte penso di non meritare niente di quello su cui posso contare: il mio lavoro, le mie cose, l'affetto delle persone che mi vogliono bene. Non credo di essere all'altezza per il mondo… Un mondo del concreto e un altro mondo del vissuto: quest'ultimo, costruito e in continua modificazione, ma altrettanto misterioso come lo è l'universo fuori di me, di cui mi sfugge se sia limitato o infinito. Dentro di me ci sono sensazioni, convinzioni, paure, idee che costituiscono il mio mondo interiore… E talora posso sentire delle voci che provengono proprio dal mio interno e sembrano voci invece del mondo fuori di me… Una sorta di "Io" che si relaziona con il mondo esterno, ma anche, oserei pensare soprattutto, con quello interno. Con il mondo che mi appartiene, che certamente non è fatto di oggetti fisici ma di immagini, di idee, di pentimenti, di sensazioni, di desideri e persino di sogni: un mondo che finisce per essere più ricco, almeno nella percezione singola di quello che invece non mi porto dentro. Un mondo che non posso osservare freddamente, perché mi appartiene, è mio, esclusivamente mio. Un mondo che sa di mistero, di un mistero che io stessa ho costruito, perché se il mondo esterno esiste per tutti, quello interiore esiste solo per me… ove posso depositare, esperienze, sensazioni, ricordi che richiamano qualcosa che è accaduto nel mondo esterno, qualcosa di obbiettivo, ma che ha lasciato segni del tutto particolari in me. Magari è proprio questo il segreto, la tremenda verità: non mi sento all'altezza e faccio di tutto, ogni giorno, per diventarlo… Toccando cieli -da molti altri irraggiungibili- solo con il mio cuore immensamente piccolo, ma decisamente capace di immagazzinare ogni piccola o grande… emozione. E Chi ci mette il cuore purtroppo è destinato a prendere botte. Ma non posso fare diversamente. Non imparerò mai. E forse, forse, forse… va bene ugualmente. Ho appena scoperto che è una sindrome: "La sindrome dell'impostore". Penso di aver ingannato tutti, seppur involontariamente: non sono brava nemmeno a fingere. Non so niente, non ricordo niente di quello che leggo (attualmente) e confondo tutto continuamente come se in testa avessi una centrifuga… al posto di questo cervello. Dev'essere stato il mio silenzio a farmi andare avanti, è un'arma a cui ricorro sovente… per difendermi, perché nessuno capisca che ho un segreto. Ma qualcuno, quel silenzio, deve averlo scambiato per intelligenza. Quando sento parlare gli altri penso "non sarò mai così, ma come fa a mettere in fila tutte queste parole così bene e a sapere tutte queste cose?" Pensando che ha ragione Chi sostiene che non sembro neppure meritarmi ogni piccola cosa che posseggo, per il semplice fatto di non essere io, talune volte… troppo distratta a inseguire aspetti inutili della mia esistenza che invece considero ancora "essenziali"… Ma mi faccio sempre più piccina, quando qualcun altro pensa invece che meriti ancora di più la mia fortuna, perché le do valore... così tanto da credere che sia troppo per una come me, ma è proprio questo invece che me la fa meritare ancora di più. Ci ho sempre messo tanta passione, questo sì, ma non credo che possa bastare. Ci sono situazioni in cui la "Passione", anche se mi si allarga a dismisura e abbraccia ogni cosa, non è abbastanza. Prima o poi qualcuno se ne renderà conto e mi toglierà tutto quello che già posseggo. Prima o poi qualcuno si accorgerà di avermi dato troppo, ne sono certa, e rimetterà le cose al loro posto…. Come quando penso che il mio silenzio a volte venga scambiato per intelligenza, o che le persone mi vedano in modo diverso da come invece mi vedo io… dovrebbe farmi anche pensare che io, quelle persone che invece vedo quasi perfette, così brave a parlare o nel fare qualcosa, che a me riesce meno bene, magari non sono poi esattamente così come appaiono ai miei occhi... Anche loro probabilmente avranno dei deficit e a volte si sentiranno inadeguate, come inadeguato e incapace può sentirsi Chi, leggendo me e quel modo strepitoso che ho di scrivere, pensa che non sarà mai capace di farlo -pur volendolo tanto- bene come me. E non potrei mai immaginarmi diversa da come sono, con i miei momenti di imbarazzo, di (leggera) timidezza e di altre tremila cose che mi fanno sentire non all'altezza…. Con molta voglia di "stare alla larga", se non mi sento adeguata…. "No, non mi si può immaginare diversa, non sarei più io, così… trasparente. Se mi si ascolta..... magari uso le parole, a mio vantaggio (anzi ne faccio un uso perfetto). Ma da qui a mentire.....proprio non mi ci vedo, se trovo un modo per farmi scorticare la prima pelle.......adducendo le mie colpe" (Cit.) E anche queste… sono sensazioni e situazioni sparse da non perdere, arrivata alla sera di questa giornata, risultata alla fine un po', assurda per me. Ho paura, ma ora va già meglio.
(Dedicato... a quella parte di me che, ancora, non vuol "sentire")





1 commento:

Unknown ha detto...

Parte di Me che conosco e fingo di non conoscere. Dubbi. Un senso d'inadeguatezza che mi spinge a migliorarmi, ma anche a confondermi... tra le mille domande interiori.
E magari c'è Chi mi capisce, Chi (ancora) mi scannerizza la mente e nemmeno me ne accorgo... Mi sta accanto e osserva ogni mio atteggiamento, sguardo, respiro... e mi trova perfetta proprio per questa mia mente irrequieta.
(Voglio sperare che ci sia...)