sabato 29 agosto 2015

Amy Winehouse "Back To Black"

    Un'altra rockstar, in piena regola, morta drammaticamente a 27 anni... Voce nera e cavernosa dentro un corpicino bianco e potente, uccisa in casa da un'overdose di alcol ma... soprattutto dalla solitudine e dalla paura di vivere. Una ragazza sempre in bilico tra l'oscurità del suo male e la luce delle sue canzoni. Una morte però, non improvvisa... come capita spesso. Non sopportava il peso della vita e neanche il ruolo di una superstar. Soffocata dalla voglia di diventare grande e dal desiderio di restare nella sua stanza, sola, a scrivere musica con una birretta in mano. Senza dover per forza morire "affogata" nella Vodka...
    ascoltando musica.

1 commento:

Unknown ha detto...

Mi fa male vedere un fiore della bellezza sgretolarsi, autodistruggersi... con tale implacabile determinazione. Mi fa piangere... pensare al suo triste destino, perché è insostenibile. Perché... racconta una vicenda inaccettabile. La sua voce mostra, senza veli, il suo rapporto con la vita, l'inferno, il prodigio e i demoni... descritti con inaudito e impudente senso della verità. Insopprimibili come l'aria che respirava, ma allo stesso tempo fonte di tormento, estasi e frustrazione. Lei... così innocente. Smarrita di fronte a un mondo in cui si sentiva estranea, avulsa, come un'aliena caduta per caso sul pianeta del successo. Lei... incredula, sgomenta, travolta da chissà quali indicibili emozioni... del resto era sì... un'aliena, un'anima antica sbalzata nella modernità, integra come una sublime opera d'arte, troppo sincera, troppo vera e fragile per reggerne il peso della vita. E ascoltandola, di nuovo, cantare... mi sento quasi in colpa, perché mi domando, ancora, come è accaduto che un tale fiore di bellezza, un prodigio così irripetibile, sia stato lasciato a se stesso, sfiorire, o peggio.... distruggersi senza ritegno.