lunedì 16 maggio 2016

Di recente sono passata a dare un salutino a mamma e papà, in un piccolo cimiterietto di campagna, nel novarese, dove sono sepolti, lì, da parecchio tempo… Mi conforta sempre guardare la loro immagine… e pensare, dove comincia e dove termina il confine tra il mondo dei vivi e l'aldilà. Da sempre il cimitero è un luogo che richiama alla pace, alla tranquillità.Tuttavia guardando le loro tombe mi chiedo sempre, se è veramente così? La mia mamma e il mio papà riposano davvero in pace o sono ancora protagonisti o addirittura "vittime" del mio agire… delle mie idee balzane (o dovrei scrivere: "delle mie idee malsane" in qualche modo deleterie)? Come quella, ultima… che ho voluto loro confessare di aver appoggiato, come se fosse stato il prodotto del mio stato psichico non esattamente equilibrato e… non in ultimo, del mio mondo? Ma ricordando maggiormente il mio papà (giacché della mia mamma non conservo nessuna traccia mnemonica) ho sempre pensato: non ce la farò mai ad essere come è stato… Quella dedizione totale, quella pazienza infinita, il pranzo e la cena sempre pronti all'ora giusta. Le innumerevoli sue rinunce che, si sa, per i figli ci stanno, ma a volte pesano comunque come macigni... E lo noto dai suoi occhi. Guardandolo in fotografia mi sono sempre chiesta come sia possibile che un genitore, rimasto solo in tutto l'universo abbia il potere di rovinarsi la vita e magari di rimettersela in ordine. Se tutto va secondo i piani. Ma qui, quei piani, sono "saltati" innumerevoli volte… E mi sono sempre chiesta, guardandolo, da vivo, come sia possibile avere tanta voglia di urlare contro noi, che eravamo le sue figlie minori e, allo stesso tempo, sentire il bisogno di darci una carezza leggera. Senza, di fatto, farlo mai… Ho sempre pensato: non farò mai un figlio. Ed ora che non posso più… neppure sperarlo, avrei magari voluto un'opportunità in più… perché può darsi che due o tre cose da dirgli ce l'avrei avute anch'io. Ma il fato, giocando con gli eventi, ha voluto "decidere" per me… Così, non saprò mai se sarei stata dolce, o dominatrice… "pazza" o rassicurante, nei miei insegnamenti. Forse mi sarei vergognata persino ad abbracciare anche lui... così piccolo. Forse però lui avrebbe capito, esattamente come ho capito io, che ogni famiglia ha le sue abitudini. Nella mia famiglia, ad esempio, ricordo che le mamme hanno avuto un ruolo di "comparsa". Non sono state potenti, ma neppure non invincibili… dinnanzi al proprio destino. Come il mio papà… che non ha mai chiesto, ma osservato, sempre. E non me l'ha fatta passare mai liscia (neppure una volta), perché me lo meritavo (quasi) sempre. Non mi ha mai detto "ti voglio bene", ma mi ha sempre preparato il mio piatto preferito, quasi ogni giorno… tranne quando, era stanco e, succedeva che bruciava la pentola sul fuoco… Allora ricordo che rimediava un po' a fortuna con quello che trovava, avanzato, nella credenza. Ma a dieci anni, poco m'importava di avere ancora le gambe "secche secche" (Cit.)… Lui sapeva "Tutto" di me, ma ha sempre fatto finta di non aver capito mai niente... della sua bambina, che stava germogliando più matura e più forte della gemella, ma che per "pudore" lo nascondeva. Crescendo, poi... mi guardava come se fossi un'aliena, in realtà conosceva a memoria ogni centimetro della mia pelle... e mi correggeva l'alimentazione, se vedeva sporgere qualche brufoletto, qua e là... Però, sbagliava spesso le parole, quando tentava di avere un confronto con me, ma lo faceva sempre con gli occhi buoni... dopo tutto era il mio papà. Ma la colpa delle nostre incomprensioni era dovuto unicamente al mio carattere. Ho sempre avuto un pessimo carattere. Soprattutto quando le cose non vanno come dico io. Oggi i miei genitori sono lontani. Non è stato facile, all'inizio… perché la morte cambia tutto. C'è il crollo emotivo, certo, ma ci sono anche le cose pratiche. Chi farà il lavoro del papà? Chi si prenderà cura di quel che resta della nostra famiglia? L'unica nota positiva per Voi, è che non dovrete preoccuparvene più, personalmente, intendo... Gente che non ho mai visto… abiterà in casa nostra, prenderemo un affitto per questo… Il mondo andrà avanti, senza di Voi. Fin quando il mio bisogno sarà talmente forte da cercarvi nuovamente in questo luogo di Pace meraviglioso. Messaggero di pietra. Musica celestiale. Tenebrose presenze. Spero che vi trattino bene, ovunque Voi siate. Perché siete da qualche parte, vero? Comunque sia, ti chiedo scusa, papà, se mi sono presa la briga di scrivere, un po', a mio modo, delle nostre cose... Se fossi in vita, di certo, non lo apprezzeresti neppure. Mi manchi. (Io, nel frattempo, ti penso. Sempre).

1 commento:

Unknown ha detto...

Ho un passato alle spalle che trascino come una zavorra, ma è un peso sopportabile, perché un tempo era il mio presente... Era tutto ciò che avevo e non desideravo altro... Soprattutto.