venerdì 18 novembre 2016

 
Mummificazione...quali dinamiche?

(da Ermanno Finzi)

La mummificazione è un particolare tipo di trasformazione conseguente alla perdita di liquidi a livello dei tessuti cadaverici e relativo conseguente essiccamento. Il cadavere, quindi, perde gradualmente peso fino a divenire progressivamente più leggero, la cute appare diffusamente secca e anelastica, di colorito giallo-brunastro e di consistenza pergamenacea e i tessuti molli appaiono come raggrinziti e aderenti alle ossa sottostanti. Essa si realizza soprattutto allorquando il cadavere si trovi in ambienti caldi, asciutti e ventilati. Di norma la mummificazione totale avviene nell'arco di 6-12 mesi. Così custodito il corpo presenterà un'ottima conservazione dei tessuti molli cadaverici: in particolare, a livello dei polpastrelli con un disegno papillare delle impronte digitali che è solitamente perfettamente conservato. Risulterà così possibile, assumere quindi, fino a riconoscerle, le impronte del cadavere, mediante un trattamento chimico-fisico delle dita delle mani. Aspetto, quest'ultimo, notoriamente di fondamentale importanza che impegna la patologia forense ai fini identificativi. Ma anche in un successivo momento, a precisare il giudizio di epoca di morte.

Nessun commento: