venerdì 24 aprile 2015

LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI (?)

Per ogni magistrato, amministrare la giustizia non è cosa facile... Non esiste, si può affermare, atto del Giudice (e più ancora del Pubblico Ministero) che possa dirsi indolore. Ogni giudice, quindi, nell'atto stesso in cui si accingesse alla stipula di un qualsiasi provvedimento, non potrebbe non domandarsi, se per caso dal suo contenuto non gliene possa derivare una causa per danni... E sarebbe quindi inevitabile che egli si studiasse, più che di fare un provvedimento giusto, di fare un provvedimento innocuo... Come possa dirsi ancora indipendente un giudice che lavora soprattutto per uscire indenne dalla propria attività, non è facile intendere. "Essere la bocca della Legge" non è come recitare una poesia già scritta... poiché la posta in gioco riguarda spesso la Libertà di una persona, il più prezioso dei doni di cui siamo proprietari. E la "Verità" non pende mai visibilmente da un solo piatto della bilancia... In questo caso sta al giudice raccogliere con lealtà gli elementi che faranno la poesia... Una poesia che, il più possibile, sia comprensibile da ogni lettore... che si accosta ad essa (fosse anche per la prima volta) per cercarne la ratio della sua pubblicazione. In tal modo la verità sarà non solo visibile, leggibile, limpida da ogni contaminazione esterna di vario interesse, ma graviterà a tal punto da motivare e legittimare la privazione di quel dono prezioso di cui il reo confesso deve spogliarsi, per tentare un percorso di rigenerazione interiore, un incontro riservato a quattr'occhi, con se stesso ed il male di cui si è voluto macchiare...

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